venerdì 17 aprile 2015

Art by Joanna Chrobak






"Ma eccoci alla questione che mi intriga: se Dio non esiste, allora viene da domandarsi: chi mai governa l'esistenza dell'umanità, e in genere l'intero ordine terrestre?".
"E' l'uomo stesso che lo governa" Berlioz s'affrettò con fare risentito a dare una risposta a questa questione che in effetti non era molto chiara.
"Capisco tuttavia," replicò dolcemente lo sconosciuto "per governare qualcosa bisogna quanto meno essere in possesso d'un piano preciso per un periodo di tempo almeno dignitoso. Mi permetta di domandarle come può allora l'uomo governare una qualsiasi cosa quando non soltanto è privo della possibilità di fare un piano qualsiasi anche per un periodo di tempo ridicolmente breve, diciamo un migliaio di anni, ma non è nemmeno in grado di rispondere del proprio domani? E in effetti," a questo punto lo sconosciuto si rivolse verso Berlioz "immagini un po' d'essere lei, per esempio, a governare e disporre degli altri e di se stesso, a prenderci, insomma, quel che si dice gusto, e all'improvviso… eh, eh… di ritrovarsi un sarcoma a un polmone…" A quel punto lo straniero ridacchiò sdolcinato, come se il pensiero del sarcoma al polmone gli avesse procurato un grande piacere, "sì, un sarcoma…" ripeté quella parola sonante socchiudendo gli occhi come un gratto "ed ecco che tutto il suo governo è bell'e che finito! Nessun destino che non sia il suo personale le interessa piú. I parenti cominciano a mentirle. Lei, subodorando che c'è qualcosa che non va, si precipita dai medici eminenti, poi dai ciarlatani, e a volte, persino dalle chiromanti. Tutte e tre le cose sono altrettanto prive di senso, lo capisce da solo. E tutto ciò porta a una fine tragica: colui che fino a poco tempo prima supponeva di governare qualcosa, all'improvviso si ritrova disteso immobile in una cassa di legno, e chi gli sta attorno, comprendendo che da colui che è lì disteso non può piú venire alcun vantaggio, lo brucia in un forno. Ma capita anche di peggio: basta che uno decida di recarsi a Kislovodsk," e a quel punto lo straniero strizzò l'occhio a Berlioz "una faccenduola da nulla, si direbbe, ma non può metterla in pratica perché, non si sa bene per qual motivo, all'improvviso scivola e va a finire sotto un tram. Pensa davvero che sia stato lui stesso a dirigere le cose in quel modo? Non sarebbe piú corretto pensare che sia stato qualcun altro a farlo?" E qui lo sconosciuto rise d'un riso strano.

Michail Bulgakov: "Il Maestro e Margherita"

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