martedì 31 marzo 2015

Art by Andrew Brady


Amo sognare ad occhi aperti perché mi dona dolcezza nel cuore.
I sogni rendono bello anche quello che la vita rende brutto.
Art by Ivor Henry Thomas Hele


Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.

T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.

T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

Pablo Neruda
Art by Alexander Shubin


Gli assiomi della filosofia non sono assiomi finché non li abbiamo provati sulla nostra pelle: leggiamo belle cose, ma non possiamo sentirle fino in fondo finché non abbiamo ripercorso gli stessi passi dell'autore.

John Keats
Art by Bogdan Prystrom


Le parole più belle son spesso quelle non dette, quelle che naufragano nei silenzi.
Art by Shane Turner


Tutto è definito ed etichettato.
Bello, brutto, cattivo, buono, rosso, nero....etc.
Io sono l'etc...tutto ciò che è indefinito.

Henry Byron Warner
Art by Henry Asencio


Si ama una persona non perché sia bella, ricca ... la si ama per ciò che è in grado di trasmetterci.
La sia ama perché per noi è unica ... che sia povera, ricca, bella, brutta, grassa o magra, non importa.
Importante è ciò che proviamo nel cuore ... il resto non conta!
Art by Konstantin Kacev


Ti voglio amare
nell'utopia invalicabile
dentro la pura realtà della natura
varcando ogni spazio temporale
voglio disvelare alla ragione
la febbre dell'estasi
la simbiosi di due essenze fecondate
Ti voglio amare
nel cromatismo abbagliante
pioniere delle tue emozioni
eremita dei chiassosi desideri
creativo estemporaneo
di ogni moto pulsionale
Ti voglio guardare
senza vincoli di leggi ottiche
desiderarti
nuda alla tridimensionalità cubista
magnifica generatrice
della mia metamorfosi
Ti voglio guardare
nella debolezza delle sensazioni
voglio fremere
congiungermi col tuo seme onirico
liberare l'inconscio
l'irrazionale
dissetarmi
delle intime realtà occultate
saremo anime astratte
percezioni visive
in movimento
saremo l'eterna suggestione
della libertà.
Art by Paul Cadmus


Alla sera ti amo di più.
Non perché nel giorno contengo menzogne, ma perché in quell'attimo sono solo con me stesso e regalo il mio senza chiasso.
Alla sera mi manchi davvero.
Nel giorno e nella notte ho la confusione della gente che attenua.
Ma alla sera ho il mio cuore che si siede alla mensa e mi concede lo sguardo agli occhi.
La sera non posso mentire.
Contiene Amore o la sua assenza. È la bilancia della vita.
Art by Pier Toffoletti


Ti rendono trepidante
sconvolgendo la mente
Ti confondono i pensieri
turbando i voleri
Ti infiammano le fantasie
generando le bramosie
Ti scuotono con furia
accendendo la lussuria
Ti catapultano nell'ignoto
penetrando nel peccato
Ti riempiono di emozioni
scatenando le perversioni
Li chiamano intimi desideri
ma sono solo proibiti piaceri
Art by Slava Groshev


Insicura, dolce, incazzosa, impaurita, orgogliosa, ingenua, 
aggressiva, limpida, sincera, pessimista, lunatica, permalosa.
Dopo tutto ciò, tu donna meriti d'essere rispettata e amata!
Art by Jean Baptiste Valadier


Donna, non sei soltanto l’opera di Dio
ma anche degli uomini, che sempre
ti fanno bella con i loro cuori.
I poeti ti tessono una rete
con fili di dorate fantasie;
i pittori danno alla tua forma
sempre nuova immortalità.
Il mare dona le sue perle,
le miniere il loro oro,
i giardini d’estate i loro fiori
per adornarti, per coprirti,
per renderti sempre più preziosa.
Il desiderio del cuore degli uomini
ha steso la sua gloria
sulla tua giovinezza.
Per metà sei donna, e per metà sei sogno.

Rabindranath Tagore
Art by Misti Pavlov


Notti selvagge! Notti di tempesta!
Fossi con te,
queste notti sfrenate sarebbero
per noi magnifiche!
Futili i venti
Per un cuore in porto, -
Inutile la bussola,
riposta la mappa.
Remare nell’Eden!
Ah, il mare!
Potessi gettare l’ancora,
stanotte, in te!

Emily Dickinson
Art by Émile Friant


Abbiamo fame di tenerezza,
in un mondo dove tutto abbonda
siamo poveri di questo sentimento
che è come una carezza...

per il nostro cuore
abbiamo bisogno di questi piccoli gesti
che ci fanno stare bene,

la tenerezza
è un amore disinteressato e generoso,
che non chiede nient’altro
che essere compreso e apprezzato.

Alda Merini
Art by Evaristo Baschenis


La musica è una disciplina che coinvolge non solo il lato artistico della personalità,
ma anche quello più profondamente razionale. Note e accordi sono, in fondo,
precisi valori matematici che, uniti sotto il segno di una geometria acustica nota più
propriamente come "armonia", danno vita a questo straordinario linguaggio universale.
Lo studio e la pratica della musica è uno strumento di crescita eccellente,
un "allenamento" continuo della mente.
La magnifica Bergamo Alta in questa giornata di sole primaverile


Se io potessi vivere un'altra volta la mia vita | nella prossima cercherei di fare più errori | non cercherei di essere tanto perfetto, | mi negherei di più, | sarei meno serio di quanto sono stato, | difatti prenderei pochissime cose sul serio. | Sarei meno igienico, | correrei più rischi, | farei più viaggi, | guarderei più tramonti, | salirei più montagne, | nuoterei più fiumi, | andrei in posti dove mai sono andato, | mangerei più gelati e meno fave, | avrei più problemi reali e meno immaginari. | Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente | e precisamente ogni minuto della sua vita; | certo che ho avuto momenti di gioia | ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti. | Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita, | solo di momenti, non ti perdere l'oggi.

Jorge Luis Borges
Art by Misti Pavlov


Ti ho sognato sai.. e mi comportavo nel sogno esattamente come mi sono comportato con te nella realtà. Svegliandomi mi son chiesto se.. potendo ricominciare da capo, avrei fatto le stesse cose che ho fatto con te dal primo giorno che ti ho incontrato.. e mi son risposto sì, null’altro che quello che ho pensato, detto, fatto.

lunedì 30 marzo 2015

Art by Yuriy Ratush


Bella,
gli occhi non ti stanno nel volto,
gli occhi non ti stanno nella terra.

Vi son paesi, vi son fiumi
nei tuoi occhi,
io cammino in mezzo ad essi,
essi danno luce al mondo
dove io cammino,
bella.
Art by Maria Zeldis


Le emozioni sono cavalli selvaggi.
Non sono le spiegazioni che ci fanno avanzare, è la volontà di proseguire.

Paulo Coelho
Art by Igor Rodionov


Tu, come i colori dell'alba:
così chiari, così delicati,
così belli, così leggeri
ma anche così lontani
e così crudeli.
Si mostrano al mattino,
ti danno l'illusione di essere concreti
e poi spariscono
lasciando nella tua mente
il loro ricordo.
Art by Serge Marshennikov


Vorrei... Che fossi qui

Abbracciare il tuo calore, scaldare la mia anima.

Addormentarmi adesso, immerso nel tuo odore.

Non sai quanto mi manchi, mai lo saprai.

Senza te, notte senza fine dormo tra le spine che un giorno spezzerai

Ti amo.
Art by Lauri Blank Studio creates original, original fine art oil paintings utilizing old-world styles and techniques


Se alcune vite formano un cerchio perfetto,
altre assumono delle forme che non possiamo prevedere
né comprendere appieno,
il dolore è stato parte integrante del mio percorso,
ma mi ha fatto capire che niente
è più prezioso di un grande amore.

dal film "Le parole che non ti ho detto"

venerdì 27 marzo 2015

Art of Anna Shesterikova


Se decidi d’innamorarti di me, non promettermi mai nulla.
Se decidi d’innamorarti di me, innamoriamoci ogni istante, non solo per i primi tre appuntamenti.
Se decidi d’innamorarti di me, prendi i miei lati oscuri e riempili di luce.
Se decidi d’innamorarti di me, non correre verso di me, ma corri vicino a me.
Se decidi d’innamorarti di me, ama le mie debolezze e considerale punti di forza.
Se decidi d’innamorarti di me, prendi il coraggio a quattro mani e raccontami di te. 
Se decidi d’innamorarti di me, non girarti nel letto,senza guardarmi. Addormentati con me.
Se decidi d’innamorarti di me, devi correre anche il rischio di soffrire. Sia per me, che per te.
Se decidi d’innamorarti di me, non darmi prove d’amore. Prova a restare con me.
Se decidi d’innamorarti di me, dimmi che mi ami solo quando lo senti e non quando si deve dire.
Se decidi d’innamorarti di me, tieni a mente i miei sguardi e non tutte le parole che dirò.
Se decidi d’innamorarti di me, non mentirmi mai. Neanche per amore.
Se decidi d’innamorarti di me, fammi ballare, anche se non c’è musica.
Se decidi d’innamorarti di me, non domandarmi perche’ sono triste. Tienimi la mano.
Se decidi d’innamorarti di me, immagina che, anche se distanti, siamo comunque vicini.
Art by Steve Hanks


Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia de la morte) e senza mutamento.

Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo che pianga in un silenzio intento.

Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.

Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell'ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro l'Infinito.

Gabriele D'Annunzio
Art by Barbara Cole


Ci sono tre cose nella vita che non ritornano mai indietro: le parole, il tempo, le occasioni perse. 
Ci sono tre cose nella vita che possono distruggerti: le bugie, l'orgoglio, la gelosia. 
Ci sono tre cose nella vita che non dovresti mai perdere: la pazienza, la speranza, l’ onestà. 
Ci sono tre cose nella vita che hanno un valore immenso: la famiglia, l'amore, l'amicizia!
Art by Atsushi Suwa


Dopo un po' 
impari la sottile differenza fra 
tenere una mano
ed incatenare un'anima
e impari che l'amore
non è appoggiarsi a qualcuno
e la compagnia non è sicurezza
e inizi ad imparare 
che i baci non sono contratti
ed i doni non sono promesse
e cominci ad accettare 
le tue sconfitte a testa alta
e con gli occhi aperti, 
con la grazia di un adulto,
non col dolore di un bambino
e impari a costruire le tue strade oggi
perché il terreno del domani 
è troppo incerto per fare piani.
Dopo un po' impari 
che il sole scotta se ne prendi troppo.
Perciò pianti il tuo giardino 
e decori la tua anima,
invece di aspettare 
che qualcuno ti porti fiori.
E impari che puoi davvero sopportare,
che sei davvero forte 
e che vali davvero
e impari 
e impari
ad ogni addio, impari... 

Jorge Luis Borges. “You Learn”
Art by Pegeen Vail Guggenheim


Tutti siamo alla ricerca della felicità, ma la coloriamo di tali e tante sfumature e pretese da non riuscire mai a conseguirla. La felicità è qualcosa di interiore, per questo è dentro di noi che dobbiamo inabissarci per trovarla.

Sii Felice Adesso, Osho
Art by Didier Lourenco


Se vuoi vivere veramente la vita in tutta la sua ricchezza, devi imparare ad essere incoerente, coerentemente incoerente, a muoverti da un estremo all'altro: a volte radicato in profondità nella terra ed a volte volando alto nel cielo, a volte meditando . Poi, a poco a poco, il cielo e la terra diventeranno sempre più vicini, e tu diventerai l'orizzonte in cui si incontrano.
Osho
Particolare da Il Vittoriano o Altare della Patria - Roma


Canta la gioia! Io voglio cingerti
di tutti i fiori perché tu celebri
la gioia la gioia la gioia,
questa magnifica donatrice!

Canta l'immensa gioia di vivere,
d'esser forte, d'essere giovine,
di mordere i frutti terrestri
con saldi e bianchi denti voraci,

di por le mani audaci e cupide
su ogni dolce cosa tangibile,
di tendere l'arco su ogni 
preda novella che il desìo miri,

e di ascoltare tutte le musiche,
e di guardare con occhi fiammei
il volto divino del mondo
come l'amante guarda l'amata,

e di adorare ogni fuggevole
forma, ogni segno vago, ogni immagine
vanente, ogni grazia caduca,
ogni apparenza ne l'ora breve.
Canta la gioia! Lungi da l'anima
nostro il dolore, veste cinerea.

Gabriele D'Annunzio
Art by Henry Lamb


Forse non ci sono giorni della nostra adolescenza vissuti con altrettanta pienezza di quelli che abbiamo creduto di trascorrere senza averli vissuti, quelli passati in compagnia del libro prediletto. Tutto ciò che li riempiva agli occhi degli altri e che noi evitavamo come un ostacolo volgare a un piacere divino: il gioco che un amico veniva a proporci proprio nel punto più interessante, l'ape fastidiosa o il raggio di sole che ci costringevano ad alzare gli occhi dalla pagina o a cambiare posto, la merenda che ci avevano fatto portar dietro e che lasciavamo sul banco lì accanto senza toccarla, mentre il sole sopra di noi diminuiva di intensità nel cielo blu, la cena per la quale si era dovuti rientrare e durante la quale non abbiamo pensato ad altro che a quando saremmo tornati di sopra a finire il capitolo interrotto... [...] A volte a casa, nel letto, molto tempo dopo la cena, le ultime ore della serata ospitavano la mia lettura, ma questo solo quando ero arrivato agli ultimi capitoli di un libro, quando non restava più molto da leggere per arrivare alla fine. Allora, a rischio di una punizione se fossi stato scoperto, e dell'insonnia che, finito il libro, poteva prolungarsi magari tutta la notte, non appena i miei genitori erano a letto, riaccendevo la candela; mentre nella strada vicina, tra la casa dell'armaiolo e la posta, immerso nel silenzio, c'era tutto un cielo di stelle, buio eppure azzurro e a sinistra, sulla stradina rialzata, dove cominciava a salire curvando, si sentiva vegliare, mostruosa e nera, l'abside della chiesa, le cui sculture non dormivano la notte, la chiesa paesana ma storica, dimora magica del Buon Dio, del pane consacrato, dei Santi multicolori, delle dame dei castelli vicini, che nei giorni di festa, quando attraversavano il mercato facendo schiamazzare le galline e voltare le comari, venivano a messa «con il tiro» e al ritorno non mancavano di fermarsi dal pasticcere in piazza a comprare, appena uscite dall'ombra del porticato dove i fedeli, spingendo la porta girevole, spargono i rubini erranti della navata, quei dolci a forma di torre, protetti dal sole con una tenda, «manqués», «Saint-Honorés», e «génoises», il cui profumo vagolante e dolce è rimasto associato in me alle campane della messa principale e all'allegria delle domeniche. Poi l'ultima pagina era letta, il libro era finito. Si trattava allora di arrestare la corsa sfrenata degli occhi e della voce che seguiva senza suono, fermandosi solo per riprendere fiato con un respiro profondo. Infine per sostituire un altro movimento a quello tumultuoso che si era scatenato dentro di me da troppo tempo per potersi calmare d'un tratto, mi alzavo e mi mettevo a camminare intorno al letto, gli occhi ancora fissi su un punto che inutilmente si sarebbe cercato nella stanza o fuori perché situato a una distanza d'anima, una di quelle distanze che non si misurano in metri o leghe come le altre e che del resto è impossibile confondere con queste quando si guardano gli occhi «lontani» di chi pensa «ad altro». [...] Quanto all'inizio dei «Trésors des Rois», prima di provare a spiegare perché secondo me la Lettura non deve occupare nella vita il posto preponderante che le assegna Ruskin nel suo lavoro, dovevo considerare fuor di causa quelle letture meravigliose dell'adolescenza il cui ricordo deve restare una benedizione per tutti noi. Senza dubbio, con la lunghezza e il carattere di quanto precede, ho argomentato fin troppo ciò che avevo già anticipato: ciò che esse ci lasciano è soprattutto l'immagíne dei luoghi e dei giorni in cui le abbiamo fatte. Non sono sfuggito al loro sortilegio: volendo parlarne, ho parlato di tutt'altro che di libri, perché non è di questi che esse mi hanno parlato. Ma forse i ricordi che una dopo l'altra mi hanno restituito, avranno a loro volta incantato il lettore e l'avranno portato poco a poco, indugiando per viali fioriti e solitari, a ricreare nel suo animo l'atto psicologico originario chiamato Lettura, con l'energía sufficiente a segliere ora, in una sorta di percorso interiore, le riflessioni che mi accingo ad esporre. [...] «Guarda la casa di Zelanda, rosa e lucente come una conchiglia. Guarda, impara a vedere!». E in quel momento sparisce. E' il prezzo della lettura e anche la sua insufficienza. Fare una disciplina di ciò che è solo un'iniziazione vuol dire attribuirle un ruolo troppo importante. La lettura è la soglia della vita spirituale, può introdurci in essa ma non costituirla. Tuttavia ci sono casi, casi patologici per così dire di depressione spirituale, in cui la lettura può diventare una specie di disciplina terapeutica ed essere demandata e ripetutamente sollecitata a reintrodurre perpetuamente una coscienza pigra nella sua vita spirituale. In questi casi i libri assumono un ruolo analogo a quello degli psicoterapeuti con certi nevrotici. [...] Quando la lettura è per noi l'iniziatrice le cui magiche chiavi ci aprono al fondo di noi stessi quelle porte che noi non avremmo mai saputo aprire, allora la sua funzione nella nostra vita è salutare. Ma diventa pericolosa quando, invece di risvegliarci alla vita individuale dello spirito, la lettura tende a sostituirsi ad essa, così che la verità non ci appare più come un ideale che possiamo realizzare solo con il progresso interiore del nostro pensiero e con lo sforzo del nostro cuore, ma come qualcosa di materiale, raccolto fra le pagine dei libri come un miele già preparato dagli altri e che noi non dobbiamo far altro che attingere e degustare poi passivamente, in un perfetto riposo del corpo e dello spirito. A volte anche, in certi casi un po' eccezionali e, d'altronde, come vedremo, meno pericolosi, la verità, concepita ancora come qualcosa di esteriore, è lontana, celata in luoghi non facilmente raggiungibili. E allora sarà magari un documento segreto, delle lettere inedite, delle memorie, a gettare una luce inattesa su certi aspetti difficili da rintracciare. Che felicità, come è riposante per una coscienza stanca di cercare la verità in se stessa, potersi dire che essa si trova all'esterno, nelle pagine di un in-folio conservato gelosamente in un convento d'Olanda e che se per arrivarci bisogna durar fatica, quella fatica sarà tutta materiale mentre per il pensiero non si tratterà che di un piacevole svago. [...] Sembra che il gusto dei libri cresca con l'intelligenza, un poco sotto di essa ma sulla stessa pianta, come ogni passione si accompagna ad una predilezione per ciò che circonda il suo oggetto, entra in rapporto con esso e in sua assenza continua a parlarne. Così i grandi scrittori, quando non sono in contatto diretto con il pensiero, si compiacciono della compagnia dei libri. Del resto non sono stati scritti per loro? Non rivelano loro mille bellezze che restano celate al volgo? A dire il vero, il fatto che certi spiriti superiori siano ciò che si dice libreschi, non prova affatto che non si tratti di un difetto defl'essere... Se gli uomini mediocri sono spesso buoni lavoratori e gli intelligenti sono spesso pigri, non si può concludere che il lavoro disciplina lo spirito meno della pigrizia. [...] Se il gusto per i libri cresce con l'intelligenza, i suoi pericoli, come abbiamo visto, diminuiscono con essa. Uno spirito originale sa subordinare la lettura alla propria attività personale. Per lei non è altro che la più nobile delle distrazioni, soprattutto la più feconda perché solo la lettura e il sapere forniscono lo spirito di «belle maniere». La forza della nostra sensibilità e intelligenza possiamo coltivarla solo dentro di noi, nella profondità della nostra vita spirituale. Ma proprio quel contratto con le altre coscienze, che è appunto la lettura, permette l'educazione dei «modi» dello spirito. Malgrado tutto, i letterati rimangono persone di qualità intellettuale, e ignorare certi libri, certe peculiarità della scienza letteraria, resterà sempre, quand'anche si tratti di un uomo di genio, un segno di rozzezza intellettuale. Distinzione e nobiltà consistono, anche sul piano del pensiero, in una specie di massoneria di consuetudini e in un'eredità di tradizioni.

Marcel Proust, Del piacere di leggere

giovedì 26 marzo 2015

Art by Bo Bartlett


Quando scende
La bellezza
In fondo al cuore
Come vorrei
Come sei bella
Flying away
Tu scendi da una stella
Flying away
Cosi talmente bella
Flying away
Art by Theodoros Rallis


È bello quando vedi le cose con gli occhi del cuore e sei illuminato alla luce della ragione.
Dal profondo nasce infatti la bellezza.
Leon de Smet - Woman at the Mirror, 1922


Bisognerebbe guardarsi dentro, per comprendere il nostro essere fatto di limiti, ma anche di splendide qualità.
C'è chi vede solo i propri limiti, non valorizzando se stesso.
C'è chi vede solo i propri pregi, peccando di presunzione e di arroganza.
C'è chi non vede nulla, e vive una vita nell'indifferenza.
Colui che invece vede entrambi, riconoscendoli, allora riesce a raggiungere il giusto equilibrio che fa stare in pace con se stessi.
Art by Aydemir Saidov


Io sono un uomo chiuso.
E la mia poesia è un vizio triste,
Disperato e solitario
Che io faccio il possibile per soffocare.
Mi sei apparsa con la tua bocca fresca dell’alba,
Con il tuo passo leggero,
Come questi tuoi capelli…
E l’uomo taciturno è rimasto immobile, senza capire
niente, in una allegria attonita…
Art by Valeriy Belenikin


Musica, musica
spirito gioviale
spirito innovativo,
spirito,
spirito di ciò che ci circonda
spirito dell'umana sonda
nel mondo.
Musica, musica
più hai denaro
più avaro
sei
nel mondo ormai
capitalizzato
e poco amato
da chi inventato
ha la tecnologia
e come per magia
con ciò si distrugge
perché non sa
da cosa fugge.
Art by Albrecht Dürer, Adamo ed Eva


"Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l’uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino.
Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: “Dove sei?”. Rispose: “Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto”
Riprese: “Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?”
Rispose l’uomo: “La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato”.
Il Signore Dio disse alla donna: “Che hai fatto?”. Rispose la donna: “Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato”.
Allora il Signore Dio disse al serpente:
“Poiché tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia tra te e la donna tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”.
Alla donna disse: “Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà“.
All’uomo disse: “Poichè hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato: Non devi mangiare, Maledetto sia il suolo per causa tua!
Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. Spine e cardi produrrà per te e mangerai l’erba campestre. Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perchè da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!”.
L’uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi.
Il Signore Dio fece all’uomo e alla donna tuniche di pelli e le vestì.
Il Signore Dio disse allora: “Ecco l’uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell’albero della vita, né mangi e viva sempre!”.
Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto.
Scacciò l’uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all’albero della vita."

da la Bibbia
Art by Yves Pires


Sia nel respiro di tutti il sogno che attraversa confine non visto.
Passi che ancora non cancellano
deserti e ancora qui non lasciano
visibili tracce ma che ci fanno
espandere memorie e donano
capacità di percorrere il tempo.
Per ogni pensiero nel silenzio
sia del cuore l'avvertito soffio
a regalare ali a quel tempo ora fuggito
al presente e al futuro non conosciuto.
Art by unknown


Le accarezzò dolcemente i capelli, le lisciò le sopracciglia con la punta del dito, le baciò dolcemente le labbra.
A voce alta, le disse che l’amava.
O, tremante si avvide con terrore che gli rispondeva “ti amo” e che era vero.
Egli la attrasse a se, le disse “Cara, adorata” le baciò il collo e l’angolo
della guancia … questa volta a voce bassa le ripetè che l’amava e sempre a bassa voce le disse ”ora ti inginocchi, mi accarezzi, e mi baci
Le contrazioni allo stomaco passano, e così il dolore sordo che mi scuoteva.
Qualche volta penso a te e ho un senso di vertigine.
Il ricordo mi fa girare la testa, come per una sbronza di champagne. Tutte le cose che abbiamo fatto.
Se qualcuno mi avesse detto che questo era il prezzo da pagare, avrei accettato.
E mi sorprende che insieme al dolore e alla confusione giunga la folgore del riconoscimento.
Ne valeva la pena. L’amore ne vale la pena.

Jeanette Winterson - Scritto sul corpo
Art by Edvard Munch


La sua anima era letale per la mia ragione. 
La sua anima profumava di proibito. 
La sua anima era la porta per l'inferno che conduce al paradiso. 
La sua anima era la mia trappola. 
Sorrideva mordace nell'amore, sapeva bene che non ero io a prendere lei ma lei me! 
Morivo tra le sue braccia. 
Lei era il mio punto di non ritorno.

Lya Alfano
La Venere di Urbino è un dipinto a olio su tela di Tiziano, databile al 1538 e conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze.


E te, leggiadra Venere,
Te canteremo ancora,
O Dea, più fresca e rosea
Della serena Aurora;
Te, cui le Grazie morbide
Sieguon coi biondi Amori,
Te, che tra Giuno e Pallade
Avesti i primi onori.
Ma non avrai di giubilo
Canti, vezzosa Dea;
Suoni giocosi ed ilari
La cetra un dì spargea;
Or già non più: chè scorsero
Què sì beati giorni,
Sacri ad amor purissimo,
Da mutua pace adorni.
Me di fanciulla instabile
Arde l'incerta fede;
Mal possono le lagrime
Di cui le bagno il piede.
A te ricorro io supplice,
O tra la belle bella;
Almen tu, piega l'anima
Della mia rea donzella.
Te di Neera il tenero
Cantor chiamar solea,
Quando fra voti flebili
All'are tue sedea;
E con fragranti aromati,
Con fiori al suol, dispersi
Su la gemente cetera
A te innalzava i versi.
L'aitasti, o Dea? Le lagrime
Tergesti a lui pietosa?
Tornò per te a quel misero
La ninfa sua ritrosa?
Ah no! Tu, Diva idalia,
Che in ogni dove imperi
Su l'infelice giovane
Giravi i lumi alteri.
Nè Adon membrasti, e i gemiti,
E il ripercosso petto,
Allor che in sè porgeati
Dè mali suoi l'aspetto,
Te pure Amor con l'aureo
Dardo, te pur ferìo;
Lo sa il tuo cor medesimo
Quanto è tiran quel Dio.
Pianti d'amor sgorgarono
Dal tuo beante ciglio;
Eppur, ch'il crede? Piacquero
Quei pianti al crudo figlio
Pietà, gran Dea: d'un misero
Alleggia i tristi affanni,
Che di sua, età più florida
Consacra a te i begli anni.
Pietà! - La mesta effigie
Del volto mio tu mostra,
Tra le sognate immagini
A la fanciulla nostra.
Fà che il suo cor le palpiti
Con moto non più inteso;
Fà che di fiamma ingenua
Sentasi il core acceso.
Ah! se da quel di porpora
Labbro suonar io sento,
T'amo, per me nettareo
Per me beato accento;
Sacerdotessa, o Venere,
Sempre farò che sia
Attenta ai tuoi misterii
Questa fanciulla mia.

Ugo Foscolo
Art by unknown


In principio i sessi degli esseri umani erano tre (maschio, femmina,
androgino) in quanto il maschio ebbe origine dal sole, la femmina dalla terra e il terzo sesso, che aveva elementi in comune con gli altri due, dalla luna, che partecipa appunto dalla natura del sole e della terra. Ed essi erano tondi e avevano ambizioni superbe, così erano terribili per forza e per vigore.

Mito di Aristofane o dell’androgino - Simposio, Platone
Art by André Breton - La bouche de Nadja, 1928


La vita è breve... Perdona in fretta, bacia lentamente, ama davvero, ridi sempre di gusto... e non pentirti mai di qualsiasi cosa ti abbia fatto sorridere, oppure piangere.

Sergio Bambarén
Art by Claude Monet


Era ancora troppo distante per poter vedere il colore della casa, ma ricordava la sfumatura grigia del legno e i cantoni bianchi, e anche le malvarose che crescevano contro la parete meno esposta al vento. Era il suo rifugio, il suo paradiso. La sua Gråskär.

da "Il guardiano del faro" di Sergio Bambarén
Art by Patrice Murciano


E mai penserò, quando sarò libero
dall’impossibilità di questo amore, che hai
gli occhi come gli uccelli
e un sesso nel quale mi rintanerei
a passare l’inverno.

Metterò un nastro
di seta sul cuore per non dimenticarmi
che devo dimenticare. E rendere possibile
l’impossibile. Perché sei
la cosa più bella, tra l’altro, di questo mondo.

Ángel García López
Art by Jack Vettriano


Una voce di donna al telefono
La si ascolta inattesa e ardita.
Quanta dolce armonia
In questa voce senza corpo.
La Sorte nel suo scorrere benevolo
Non sempre passa al largo:
Il canto di lode del serafino
È come la tua voce al telefono.

Nikolaj Gumilëv
Art by Sharon Sprung


Qualcosa che resti su di me,
un abbaglio dal tuo volto,
perché brillino di bellezza i miei occhi.
Qualcosa che resti del tuo sguardo
nel mio sguardo, come ombra.
Intrecciando le mie palpebre con le tue
in uno sguardo chiuso per vedere diversamente.
Ch’io baci le tue labbra per essere baciato.

Ghiorgos Thèmelis
Art by Anatoly Piatkevik


Gli sembrava così bella, così seducente, così diversa dalla gente comune, che non capiva perché nessuno rimanesse frastornato come lui al rumore ritmico dei suoi tacchi sul selciato della via, nè si sconvolgessero i cuori non l’aria dei sospiri dei suoi falpalà, nè impazzissero tutti d’amore al vento della sua treccia, al volo delle sue mano, all’oro del suo ridere. Non aveva perso un solo suo gesto, nè un suo solo indizio del suo carattere, ma non osava avvicinarsi a lei per il timore di infrangere la malia.

Gabriel García Márquez, L’amore ai tempi del colera

mercoledì 25 marzo 2015

Art by Jose Luis Fuentetaja


Finché avrai paura non potrai amare veramente, l'amore deve essere scoperto, liberato dagli strati di paura, ira ed egoismo..
Non farti imprigionare dai ruoli che ti hanno (o ti sei) dato :
figlio, figlia, sorella, fratello, uomo, donna, medico, avvocato..
Cerca di essere fedele solo a te stesso.
TU SEI IL MONDO.
Se trasformi te stesso ,anche il mondo in cui viviamo sara' trasformato .
Non inseguire la perfezione.
Accetta l'incertezza.
Cerca sempre l'altra faccia dei disastri e delle perdite .
Immagina un avvenire perfetto,il migliore che puoi desiderare.
Non agire sulla base di rabbie passate ma dei desideri del futuro.
Cerca la tua vera natura ,sii paziente con te stesso : il bene ed il male lottano dentro di te e ci vuole tempo per ritrovare la propria unita'.
Apprezza la vita.
E' dalla sua silenziosa accettazione che arriva l'energia.

Deepak Chopra 
Art by Léon Comerre


Tutti i cambiamenti, anche i più desiderati, hanno la loro malinconia, perché ciò che lasciamo dietro è una parte di noi. Dobbiamo morire in una vita prima di poter entrare in un’altra.

A. France 
Art by Bruno Catalano - Les voyageurs


La cosa più grande che potete fare per gli altri è onorarli per il cammino che percorrono, per le loro scelte, non importa quali, e la seconda grande cosa che potete fare per loro è esserci... 

Geoffrey Hoppe - Maestri nella nuova energia
Art by Romero Redondo








Vivere è la condizione normale.
Ma bisognerebbe ragionarci un pò su.
Per dare consistenza.
Per essere presenti a se stessi.
Perchè la vita non è mai un caso.
Ti vengono date un mare di possibilità.
A Te sfruttarle.
Possibilmente in pace con gli altri.
Possibilmente in pace con Te stesso.
E’ un dono di cui non siamo sempre coscienti.
Perchè ce lo troviamo lì.
E il suo scorrere non è mai banale.
Perchè nulla è scritto.
Tutto è da scrivere. E devi farlo Tu.
Con quello che hai. Con chi Ti sta intorno.
Nel bene e nel male.
Il bello è sempre raggiungibile.
Basta scorgerlo.
Senza paure.
Con la voglia di tirare fuori il meglio.
Il meglio che dipende da Te viene fuori se lo scopri.
Il meglio che dipende dagli altri è sempre un dono.
Che non devi aspettarTi.
Viene da un interno preparato.
Che può sposarsi con il Tuo interno.
Che può rivalutare il tutto.
Senza che nessuno se ne accorga.
E’ la vita che si impone sul nulla.
Dando uno spessore ai significati.
Nel suo eterno spendore.