venerdì 6 marzo 2015

QUELLA BELLA GIORNATA DI SOLE CHE MI CAMBIO' LA VITA!


10) La cena

Ci avviammo verso casa sua con entrambe le vetture in modo da togliere l'impiccio della sua macchina.
Entrati mi fece accomodare e mi disse: "amore fai come fosse casa tua; mi devo sistemare sono tutta in disordine".
Mi accomodai su una poltrona dopo aver preso una bibita dal frigo e sfogliai distrattamente alcuni settimanali scandalistici che trovai nell'apposito contenitore posizionato di fianco alla poltrona.
Mi apparve in un abito lungo a dir poco meraviglioso che la fasciava perfettamente mettendo in risalto le sue forme.
Il colore potrei definirlo blu elettrico, il trucco leggerissimo le dava un aspetto angelico.
Esclamai: "Mony sei bellissima ed elegantissima, attirerai l'attenzione di tutti i commensali!"
Fece un giro su stessa, profumava di buono e il prosperoso e sodo seno non aveva bisogno di nessun tipo di sostegno.
Le presi la mano ornata da un luccicante anello e gliela baciai, provocando in lei un rossore che la faceva sembrare ancora più bella.
Con gli occhi lucidi mi disse: "Roby, tu mi stai facendo sentire una regina, nessuno mai mi ha trattato con tanto referente rispetto, chi sei tu? è mai possibile che un signore della tua posizione e cortesia sia solo?".
Le risposi: "Il mio lavoro non mi permette di avere una compagna stabile, sono sempre in giro in posti impossibili ed erano tre mesi che non tornavo a casa"
Col timore di deluderla, raccontai con gran fatica del mio lavoro presso una grande azienda di costruzioni, che svolgeva per lo più lavori in paesi esteri.
Continuai raccontando: "Domani mi devo preparare per un nuovo lavoro, vado in capo al mondo, Australia la terra degli Aborigeni e dei Marsupiali .... in questo momento sono il tuo cavaliere ed è giusto che ti tratti da par mio, mia dolce creatura".
Eravamo in ritardo così la presi sotto braccio e ci avviammo al ristorante.


Il locale era lussuoso e frequentatissimo. Fummo ricevuti dal direttore di sala che dopo i saluti di rito ci fece strada introducendoci in una saletta appositamente preparata, dove due camerieri ci attendevano a nostra completa disposizione.
I premurosi camerieri ci fecero sedere su comode poltroncine dall'imbottitura damascata e diedero accensione a delle candele profumate disposte in un grande candelabro, posizionato al centro della grande tavola imbandita. Una musica di sottofondo rese l'ambiente allegro. Avevo fatto richiesta di musiche che rispecchiassero i gusti del mio amore e capii dal suo sorriso che la scelta era di suo gradimento.
La cena, tra sguardi ammiccanti e piacevole discorrere, si concluse con l'invito ai camerieri di lasciarci soli e di abbassare le luci dopo averci portato dello champagne ben ghiacciato e un vassoio con dolci prelibatezze.
Il ballo era d'obbligo e a luci soffuse strinsi a me quel corpo profumato e morbido. Avvicinai la bocca al suo orecchio e le sussurrai: "Amore questa serata non potrò mai dimenticarla, adesso so cosa vuol dire essere in paradiso".
Con voce tremante mi rispose: "Ti amo troppo, ho paura che tutto questo sia un sogno"...

Continua....

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