Marie-Guillemine Benoist "Ritratto di donna nera", 1800 - Musée du Louvre, Parigi
I dizionari trattano il fascino come una parola magica, per lo più di connotazioni negative. Rimanda all’idea di incantesimo, sortilegio, malìa. In inglese è spell. E essere under someone’s spell vuol dire subirne la magia, esserne rapito (…) L’espressione francese è più gentile. Lo charme è la grazia, l’innata delicatezza, il je ne sais quoi di ciò che attrae. In tedesco Zauber, Reiz, indicano la seduzione magica. Ma c’è anche la parola Ausstrahlung, radiosità, che indica qualcosa che irraggia “da dentro” e avvolge in un alone fascinoso: espressione perfetta per la fisiognomica perché nomina ciò che va oltre la mera apparenza ma affiora bene in superficie. Questo è il fascino: la qualità legata a una dimensione di verità, che traluce nell’aspetto di una persona.
Giovanni Gurisatti
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